
Dopo la cocente delusione di Harry Potter e La Maledizione dell'Erede, confesso che non nutrissi particolari aspettative in merito a questa nuova saga del mondo magico. Ho però dovuto rimangiarmi ogni pregiudizio, perché fin dal primo istante il film mi ha totalmente conquistata.
La prima sensazione positiva che mi ha lasciato è che, al contrario dei precedenti film potteriani, sia chiarissimo che il film sia stato scritto e progettato come tale e non come una trasposizione cinematografica di un romanzo. Il ritmo del film è perfetto per il suo intreccio narrativo e, di conseguenza, non viene mai percepito come una sintesi di qualcos'altro.
A convincermi in pieno è stata la storia che ci viene raccontata. Sebbene ci fosse il pericolo di creare un prodotto semplicistico, che giocasse unicamente sulla nostalgia dei fan, e privo di una propria autonomia, di una propria storyline e di una propria forza ( com'è successo per La Maledizione dell'Erede), la Rowling invece ha lavorato su qualcosa di molto più grande. Questa saga si preannuncia essere qualcosa di molto diverso e molto più profondo di quello che è stata la saga di Harry Potter. Ancora una volta la Rowling accompagna i suoi lettori e i suoi spettatori nel loro percorso di vita: se Harry Potter ci ha guidati durante la nostra infanzia e la nostra adolescenza, Newt Scamander ci getta in pasto all'età adulta.
Non ci troviamo più nell'ambiente protetto di Hogwarts, della scuola, ma nella New York degli anni '20, esposti ad ogni pericolo che essa riserva.



L'altro nemico dei maghi è l'obscuriale, un parassita magico frutto della repressione della magia, che porta alla morte del proprio ospite. La metafora dell'obscuriale è terribile ed efficace, poiché lancia il messaggio che la repressione del sé sia distruttiva per l'essere umano.
Ho accennato anche al rapporto maghi- creature fantastiche, perché sebbene non sia riservato a loro troppo spazio nella sceneggiatura, quello che rende speciale questo tema nel film è l'espressività di Eddie Redmayne che con così poco spazio riesce a trasmettere quanto la natura di queste creature possa essere una risorsa per i maghi e quanto sia importante riservare ad ognuno delle attenzioni particolari. Particolarmente significativo in questo senso è il momento in cui Newt danza per conquistarsi la fiducia e l'attenzione di Erumpent.
Arriviamo infine a Grindelwald, il vero nemico. Personalmente è stata una sorpresa trovare Johnny Depp nei suoi panni, ma la sua presenza non mi disturba, al contrario di tanti. Sono molto curiosa di vedere come svilupperanno questo intreccio narrativo e di come verrà trattato questo nuovo villain così diverso da Voldemort. Grindelwald è infatti un idealista che crede fermamente che i maghi possano vivere allo scoperto e non segregati e nascosti agli occhi dei non-mag. La sua non è una natura malvagia come quella di Voldemort. Di conseguenza gli scontri saranno molto più ambigui e sottili, non saremo più in presenza di categorie assolute come bene e male, ma dovremmo prestare più attenzione alle sottigliezze e ai dettagli, che ci faranno pendere più dall'una o dall'altra parte.
Ho apprezzato tantissimo anche il ruolo del MACUSA, che non è rappresentato come un governo perfetto. Questo rende la narrazione più realistica e adulta, perché non c'è davvero nessuna autorità che rappresenti il "bene" a cui affidarci.
Eccellenti anche i costumi e le scenografie.
Concludo dicendo che sarò ben felice di sperperare la mia borsa di studio in merchandising di Animali Fantastici, perché è da tempo immemore che non vengo coinvolta così tanto da una saga cinematografica ( visto che non nutro alcuna passione per Star Wars, Marvel & company).
Fatemi sapere cosa pensate voi del film, se vi è piaciuto oppure no ed in caso cosa invece vi ha fatto storcere il naso.
A presto!
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Laureanda in Lingue e Letterature Moderne Europee e Americane, probabilmente futura precaria, bookaholic, bingewatcher.
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