Prima di leggere George Orwell, da bambina ho studiato storia. Ed ho studiato come durante il primo dopo guerra, i movimenti nazionalisti e conservatori abbiano preso piede facilmente in Europa, perché capaci di accattivarsi facilmente le simpatie del popolo, quello non istruito e poco informato. L'elezione di Trump è il secondo sintomo di un sentimento nazionalista che si sta diffondendo in tutto il mondo, a precederlo c'è stata la Brexit. Ed in Italia abbiamo un partito capitanato da un fantoccio come Salvini che sta guadagnando terreno, e quindi non possiamo sentirci esclusi da questo fenomeno. Questi movimenti hanno come matrice il meccanismo del capro espiatorio, sono i movimenti tipici di chi non ha il coraggio di farsi un esame di coscienza e riconoscere i propri errori. I problemi, le crisi economiche e, sì, anche le epidemie della peste nel 600, sono sempre opera degli altri. Degli ebrei, degli immigrati, dei musulmani, dei neri e degli untori, Non scordiamoci dei gay, anche loro sono colpevoli delle nefandezze del nostro mondo.
Ho il groppo in gola mentre scrivo questo post, e non sono nemmeno capace di trovare le parole giuste per esprimere il mio disappunto. Non mi capacito di come sia stato possibile che nel 2016, un presente in cui esiste la scuola dell'obbligo, il diritto allo studio, le biblioteche aperte a tutti ed internet, a vincere sia stata ancora l'ignoranza. A vincere è stato ancora il mito di un passato perfetto che non è mai esistito. Negli anni 50, nonostante il boom economico, si combatteva per i diritti civili delle donne e delle persone di colore: abbiamo davvero scordato tutto questo? Abbiamo dimenticato i problemi che attanagliavano il mondo ANCHE nel passato?
Per saperne di più.
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Laureanda in Lingue e Letterature Moderne Europee e Americane, probabilmente futura precaria, bookaholic, bingewatcher.
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