Phobia Noir

Letture, Serie Televisive, Film e Riflessioni
Benvenuti.
Join us on

Instagram

Follow Us

Westworld e il futuro del peccato

Non è di certo un mistero che Westworld fosse tra le serie tv più attese del 2016, sia perché l’HBO l’aveva annunciata come nuova serie di punta della rete, sia perché tra i nomi della produzione e del cast spiccano quelli di J.J. Abrams , Anthony Hopkins e Ed Harris. Le aspettative, dunque, erano giustamente alle stelle ed ad un mese dal suo debutto sul piccolo schermo, esse sono state ampiamente rispettate.

In caso non ne aveste ancora sentito parlare, Westworld si sviluppa all'interno di un parco di divertimenti futuristico, caratterizzato da un’ambientazione tipicamente western e da un dettaglio in particolare che l’ha reso tanto celebre: gli host, ovvero androidi alla totale mercé dei visitatori che li potranno sfruttare per la realizzazione delle loro fantasie più nascoste. I robot, infatti, funzionano come dei veri e propri attori all'interno di un film, recitando sempre lo stesso copione. Il loro scopo è infatti quello di trascinare i newcomers all'interno della loro storyline, così da far vivere loro un'esperienza di gioco estremamente vicina alla realtà. Una volta terminato il copione, la loro memoria si annulla ed è questo l'unico modo attraverso il quale essi possono sopportare i traumi violenti di cui sono vittime. Tutto questo sarà possibile sino a quando non verrà dato loro il dono della memoria. Questo piccolo cambiamento, rovescerà completamente gli equilibri del gioco.

Uno dei punti di forza della serie tv è sicuramente la scelta di raccontare la storia attraverso il punto di vista dei robot, non degli umani. Sebbene possa sembrare un dettaglio quasi irrilevante, scoprire le loro vulnerabilità, immedesimarci nei loro panni, ci mette nelle condizioni di farci una domanda fondamentale: libera dalle costrizioni delle leggi morali, la natura dell'uomo è malvagia?
Il quesito non può che rimandarci alla concezione dell'uomo di Thomas Hobbes, secondo cui l'uomo quando si trova nello stato di natura, in assenza di una società umana, sarebbe spinto ad appropriarsi senza alcun limite, di qualsiasi cosa che permetta la sua conservazione, generando una lotta di predominanza sugli altri, in cui ogni singolo è un lupo per ogni altro uomo. Questa guerra minerebbe il principio di autoconservazione. Solo quando la sua sopravvivenza viene messa in discussione, l'uomo sarebbe spinto, per necessità, a trovare un accordo con i suoi simili.
Ma Westworld è il luogo in cui tutto è concesso, e i visitatori non rischiano mai la loro vita. A loro è concesso di sfogare le loro passioni più meschine su surrogati umani che si trovano in una posizione di svantaggio rispetto alla loro.
Westworld non è che una riproduzione ideale dello stato di natura hobbesiano, in cui l'uomo moderno può immergersi e lasciarsi andare, consapevole del fatto che la sua autoconservazione ( l'unico principio che spinge l'uomo a cercare un accordo con i suoi simili) non sarà mai messa in pericolo.

Il creatore di questo mondo è il Dr Robert Ford, interpretato ( magistralmente, aggiungerei) da Anthony Hopkins. Si tratta, a mio avviso, di uno dei migliori personaggi della serie tv, che aldilà della sua apparenza bonaria, nasconde un animo tutt'altro che innocente. Il Dr. Ford è un moderno Prometeo ben cosciente dell'importanza della sua creatura; per lui non rappresenta soltanto un modo per monetizzare e creare capitale, ma soprattutto il mezzo attraverso cui  è riuscito ad eguagliare lo status di divintà. E sono sicura che, sotto questo aspetto, avrà tanto altro da raccontare.


Come si sarà potuto intuire dalle osservazioni precedenti, sono assolutamente entusiasta di questa serie tv, che in poco meno di un mese è riuscita a convincere non soltanto la critica, ma anche il pubblico, conquistando 3,3 milioni di telespettatori al proprio debutto. Per quanto riguarda la mia personale esperienza da telefila, è la prima volta dopo tantissimi anni in cui mi capita di essere tanto catturata dai primi episodi di una serie tv, anche grazie all'abilissima capacità dei produttori di intrecciare tra loro due ambientazioni ( quella western e quella sci-fi) completamente diverse tra loro, e spero soltanto che l'interesse non vada a scemare negli episodi a venire.

Share this:

ABOUTME

Laureanda in Lingue e Letterature Moderne Europee e Americane, probabilmente futura precaria, bookaholic, bingewatcher.

JOIN CONVERSATION

    Blogger Comment
    Facebook Comment

0 commenti:

Posta un commento